LE DIFFERENZE TRA CAMPI DA CALCIO IN ERBA NATURALE E IN ERBA SINTETICA. UN VADEMECUM PER ORIENTARSI.
Le soluzioni in erba sintetica sono sempre più diffuse: la finale dei Mondiali 2018 si giocherà su campo misto
Ai più sembrerà una notizia marginale ma per gli appassionati della materia si tratta di una vera e propria rivoluzione. Le prime avvisaglie si sono avute durante l’ultimo Mondiale di calcio femminile che si è giocato su erba sintetica. Numerose le proteste per il trattamento riservato alle ragazze obbligate a correre su superfici alternative, ancora in fase di studio, ma il test sembra essere andato bene. Ora anche gli uomini si adeguano. La finale dei Mondiali 2018 di domenica 15 luglio si giocherà infatti allo stadio Luzhniki di Mosca, un terreno misto, un prato mezzo naturale e mezzo sintetico realizzato dalla britannica Sis Pitches. Sembra proprio un gran bella rivoluzione.
Gli esperti assicurano che l’erba sarà più lunga di quella che cresce abitualmente e perfettamente sicura. L’erba sintetica dovrebbe rendere il campo più veloce, più resistente, più drenante. Un gruppo di ingegneri olandesi ha sperimentato il sistema: i fili artificiali saranno impiantati più in profondità e si mescoleranno a quelli veri.
Bè, se son rose (artificiali), fioriranno. Dal 2006 ad oggi sono stati certificati 3.437 campi in 149 Paesi: in Italia, il primo impianto ad avere ospitato una partita di Serie A su un terreno interamente in erba sintetica è stato, nel 2011, lo stadio Dino Manuzzi di Cesena. Il primo terreno di gioco in erba sintetica è stato realizzato a Houston, in Texas, nel 1966, ma è con l’inizio del XXI secolo che il fenomeno è diventato mondiale, grazie anche alla doppia certificazione di qualità creata dalla FIFA: “Quality Pro” per i campionati professionistici e “Quality” per le realtà dilettantistiche, come regolamentato dalla FGCI – LND in Italia.
Ma quali sono le caratteristiche principali di un buon manto in erba sintetica? Quali le differenze sostanziali con quelli naturali? Si tratta, inutile negarlo di una tecnologia che presenta sia “pro” sia “contro”. L’esperienza di Fun & Sport nel settore e il contributo tecnico di partner come Edel Grass consentono di dire che molte delle affermazioni riferite ai manti in erba sintetica non sono del tutto veritiere o almeno risentono di alcuni pregiudizi basandosi su argomentazioni e presupposti sbagliati. Cominciamo col chiarire alcuni concetti basilari.
Qual è la differenza tra un campo in erba naturale e uno sintetica?
Manutenzione e durata di un campo sintetico sono i due fattori che hanno permesso all’erba sintetica di avere ampia diffusione nel corso degli anni. Un campo in erba sintetica è più adatto ad un uso intensivo ed è utilizzabile 7 giorni su 7, un manto erboso naturale può essere sfruttato in media 250-300 ore l’anno. Altro aspetto fondamentale è la resistenza ad agenti climatici e quindi la diversità di manutenzione richiesta e i costi che ne derivano. L’erba naturale deve essere tagliata periodicamente, trattata per prevenire malattie, fertilizzata, annaffiata e quando occorre deve essere rizollata. Un campo sintetica richiede pulizia con macchine spazzolatrici e soffiatrici in modo da mantenere costanti gli intasamenti. L’erba sintetica inoltre occupa meno spazio. Servono meno campi, dato che non bisogna tener conto della ripresa vegetativa dell’erba o dello stato del campo in caso di cattivo tempo.
Da cosa è composto un campo in erba sintetica?
Un campo in erba sintetica è composto da diversi strati, ciascuno con una diversa funzione. Le caratteristiche tecnico-sportive del campo da gioco sono determinate dalle fibre in erba sintetica e dal materiale di riempimento (gomma e sabbia arrotondata). Ciò che non si vede, ma che tuttavia ha una grande importanza, è il substrato del campo in erba sintetica. Il substrato del campo in erba sintetica è composto da materiale permeabile e da un sistema di drenaggio che evita la formazione di pozzanghere sul terreno di gioco. Nel sottostrato viene posata una miscela di materiale particolare di circa 10 cm oppure si può anche scegliere di utilizzare uno strato elastico composto da gomma “assemblata” che garantisce la necessaria ammortizzazione degli urti e la restituzione di energia.
Qual è la differenza tra praticare un’attività sportiva su un manto in erba sintetica e uno in erba naturale?
Per quanto riguarda la sensazione di gioco, l’erba sintetica è perfettamente in grado di competere con l’erba naturale. I campi in erba sintetica sono progettati in modo tale che le loro caratteristiche si avvicinino moltissimo a quelle di un campo in erba naturale. La sensazione di gioco sembra soggettiva, ma tuttavia vi sono elementi misurabili che permettono di fare un raffronto tra erba sintetica e erba naturale. Il rotolamento della palla, il punto di caduta della palla, le caratteristiche di scivolamento, lo sviluppo del calore, l’assorbimento degli urti e l’usura sono solo alcune delle proprietà che vengono testate a fondo. Sulla base dei dati raccolti, le strutture e la composizione della fibra vengono adeguate di conseguenza, finché l’erba sintetica non uguaglia perfettamente le caratteristiche dell’erba naturale.
Su un campo in erba sintetica si formano le pozzanghere?
La permeabilità è uno dei fattori grazie a cui un campo in erba sintetica viene preferito al campo in erba naturale. Per prima cosa, nel rinforzo del manto erboso sintetica sono praticati dei forellini attraverso i quali l’acqua può facilmente filtrare nel sottostrato. Successivamente, il substrato è composto da materiale estremamente permeabile, come detriti frantumati, sabbia silicea o miscela di materie minerali. In caso di forti precipitazioni piovose, il substrato offre lo spazio per ‘immagazzinare’ l’acqua in eccesso e farla lentamente defluire dai tubi di drenaggio integrati. Ci sono dunque tutti i componenti necessari per mantenere il vostro campo in erba sintetica in buone condizioni.
Infortuni sui campi sintetici
In letteratura è difficile trovare studi che facciano paragoni tra gli infortuni nel calcio giocato su terreni sintetici e quelli che si verificano su erba naturale. Spesso gli articoli i non riportano su quale tipo di terreno sintetico sono svolte le partite e gli allenamenti, rendendo difficile interpretare i risultati. Con la diffusione di terreni di “ultima generazione”, gli infortuni muscolo-scheletrici sembrano essersi ridotti, anche se gli infortuni al crociato sono comunque maggiori su superfici artificiali. Alcuni studi hanno evidenziato come i campi di prima e seconda generazione siano quelli su cui si verificano il numero più elevato di infortuni.
L’erba sintetica può scolorirsi al sole? È resistente ai raggi UV?
Tutto ciò che si trova all’aria aperta è esposto all’influenza della luce solare e più specificatamente dei raggi UV. Per questo Fun&Sport utilizza solo prodotti artificiali dotati si un sistema che preserva il materiale, evitando che esso perda il colore a causa della luce solare. Gli stabilizzatori ultravioletti fanno in modo che le radiazioni nocive non penetrino nelle fibre.
I campi sintetici sono cancerogeni?
Gli esperti sostengono: “Non abbiamo trovato nessuna ragione per sconsigliare il gioco su queste superfici”. Secondo l’agenzia europea sulle sostanze chimiche (Echa) i campi in erba sintetica non sono cancerogeni, i livelli di sostanze potenzialmente pericolose sono risultati inferiori ai limiti di sicurezza. I test sono stati effettuati sui materiali utilizzati come riempimento dei campi, soprattutto i trucioli ricavati dagli pneumatici dismessi, e i conseguenti valori di Ipa (idrocarburi dannosi per reni, fegato e polmoni), sostanze riconosciute cancerogene dall’Oms. Definiti “trascurabili” i valori dei i metalli, che sono in concentrazione inferiore a quella massima prevista per i giocattoli, e la presenza di altre sostanze pericolose come gli ftalati è risultata inferiore ai limiti.
L’erba sintetica è costosa?
Un campo in erba sintetica richiede ovviamente un discreto investimento, ma va considerato soprattutto come un investimento a lungo termine. I costi orari di gioco su un campo in erba sintetica sono notevolmente più bassi rispetto a quelli di un campo in erba naturale. Grazie ad una manutenzione meno costosa, e meno intensiva, alla possibilità di un utilizzo multifunzionale e alla costante utilizzabilità, un campo in erba sintetica offre una ‘redditività’ più alta.
È possibile riciclare un campo da gioco in erba sintetica?
I campi in erba sintetica usati in passato venivano già trasformati come tappeto vegetale per le piste di equitazione. Grazie alle nuove tecnologie, oggi un campo in erba sintetica può essere anche riciclato per applicazioni relative ai lavori pubblici ed altro. Grazie ai materiali di alta qualità, sia le fibre in erba sintetica, che il materiale di riempimento sono perfettamente riciclabili. Secondo i calcoli dello studio, oggi sarebbe possibile riciclare il 99% dei materiali utilizzati, per un risparmio complessivo di 400 tonnellate di emissioni di CO2 per ogni campo dismesso, ma sono numeri che si scontrano con la realtà, dove la maggior parte dei terreni consumati finisce mestamente in discarica.
Le talpe possono danneggiare un campo in erba sintetica?
Un manto in erba sintetica in linea di massima viene realizzato allo stesso modo di un tappeto. Le fibre artificiali vengono annodate su un tessuto successivamente rinforzato con uno strato di lattice. Questo “rinforzo” è così robusto che le talpe non possono creare varchi per passare e in alcuni casi tra il sottostrato e i manti erbosi in erba sintetica viene applicato anche uno strato materiale sintetico.
Il colore del manto in erba sintetica può stingere sugli abiti che indosso durante la partita?
No. L’erba sintetica non stinge e il colore, di conseguenza, non macchia gli indumenti, non sporca il pallone o altri materiali.